Esiste una profonda differenza nella prevenzione e quindi supplementazione tra uomo e cavallo

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Nell’articolo precedente abbiamo sottolineato l’impegno muscolo scheletrico e quindi fisico del cavaliere, dando particolare importanza ai muscoli portanti della struttura del soggetto, ma non abbiamo minimamente considerato il ruolo  dominante  del muscolo cardiaco che viene enormemente sollecitato dall’impegno sportivo e dall’allenamento, ma anche e soprattutto da quello emotivo, che durante la gara diventa particolarmente importante.                                                                                                                     A supporto di questo il dott. Emilio De Tata , specialista in Medicina dello Sport, Omeopata e Consulente Scientifico DuoLife Italia, ci spiega come esista una profonda differenza nella prevenzione e quindi supplementazione tra uomo e cavallo.                                                                                                         La differenza sostanziale è legata principalmente al fatto che gli animali in genere non sono predisposti a sviluppare malattie cardio-vascolari, quali in modo particolare infarto ed ictus.                                                                                                                  Ciò  sembrerebbe dipendere dalla intrinseca necessità dell’uomo,  rispetto agli animali, di assumere vitamina C per la produzione del collagene.                                                                                                          Infatti quasi tutti gli animali, compreso il cavallo, producono la vitamina C di cui necessitano grazie al proprio fegato ed al proprio rene.                                                        Il Dr. De Tata ci spiega come ultimamente, rileggendo alcuni studi del premio Nobel Pauling, sembrerebbe che le patologie cardio-vascolari nell’uomo siano “scorbuto” dipendenti, cioè legate ad una carenza cronica di vitamina C.                                                                                             Questa carenza, legata a più fattori, determinerebbe una ridotta produzione di pro-collagene e di collagene, provocando di conseguenza un indebolimento dei vasi sanguigni e predispondendo così all’insorgenza di eventuali problematiche.

Sembrerebbe quindi ovvio che una buona supplementazione di vitamina C e collagene, insieme a quella di due aminoacidi essenziali quali prolina e lisina, possa migliorare la “reologia” del sangue e prevenire quindi l’insorgenza di possibili conseguenze.